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Insalate,  Senza latticini,  Senza lievito,  Senza uova,  Vegan,  Verdure e contorni

Insalata di finocchi e ravanelli agrodolce

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Ci sono giorni in cui scrivere un post per il blog mi viene naturale, giorni in cui non devo neanche stare a pensare a cosa dire o a come dirlo, giorni in cui non devo fermarmi a rileggere. E poi ci sono giorni in cui devo scrivere ma niente, è come se ci fosse un blocco. A volte capita perché ho scritto troppo per lavoro altre volte perché manca l’ispirazione. Altre volte ancora non riesco a scrivere perché le giornate sono intense, piene, e non trovo il tempo e il modo giusto per ricavarmi qualche minuto da dedicare a me.

Ricordo che un giorno la mia maestra delle elementari – la migliore del mondo – mi disse “Mi è piaciuta la tua lettera piena di scarabocchi, appunti e cancellature. Si capiva che l’avevi scritta di getto, senza neanche preoccuparti di verificare che la grammatica fosse perfetta e che non ci fossero errori sparsi, era come se scrivere fosse un’urgenza e tu non avessi avuto il tempo di riflettere mentre stringevi la penna fra le mani”. Ecco, questa è la scrittura che piace scrivere a me. Ma io non scrivo per me stessa, non è così semplice. Eppure è un po’ come la cucina, ci sono volte in cui con quattro ingredienti metti insieme un piatto da leccarsi i baffi muovendoti come se avessi una ricetta perfetta nascosta da qualche parte, nella testa. E ci sono volte in cui invece devi cucinare qualcosa in particolare e non ti viene in mente niente, non riesci a sentire i profumi, immaginare i sapori.

Non lo so da cosa dipenda. O forse sì. Perché scrivere e cucinare sono due cose che amo fare da sempre e restare all’interno di uno schema mi risulta difficile. Sono arti che ci invitano a lasciarci andare, a seguire l’istinto, a osare.

Sono brava a rispettare le regole, nella vita ho cercato di fare le cose come andavano fatte. Eppure non sempre questo è bastato. Non per questo sono riuscita a evitare critiche, attacchi, cattiverie.

E oggi sento il desiderio di prendermi il mio spazio, di dire no anche a costo di pentirmene perché ho capito che un po’ di follia, un po’ di fantasia, un po’ d’incoscienza a volte servono. Senza queste quante “prime volte” ci saremmo persi? Senza tutte queste cose probabilmente non avrei aperto un blog, non c’avrei neanche provato. E invece sono qui, con questo post iniziato con pessimi presupposti che in realtà non è andato poi così male!

Ho divagato, lo so, ma quel che davvero volevo dirvi è che oggi esce il nuovo numero di Taste&More che vi porterà fino a Natale! L’atmosfera è quella giusta e le ricette, come sempre, sono tante e sono speciali. Cos’ho cucinato io? Un grande classico per l’apertura dei miei pranzi e delle cene dei giorni di Festa. Cioè? Un’insalata di finocchi e ravanelli agrodolce, vegan e senza glutine.

Delusi? Sì perché l’ho già detto ma lo ripeto perché ne sono convinta: quando ci si siede a tavola e si prevede di restarci per parecchio tempo, magari anche esagerando un po’, cominciare con un’insalata fresca, croccante e agrodolce è la mossa giusta da fare per non appesantirsi e far salire l’acquolina….

Per leggere la mia ricetta e tutte le altre di questo numero sfogliate il magazine qui:

2 commenti

  • elisabetta p.

    ciao! io non sono una foodblogger e anzi sono arrivata qui per caso per imparare (impresa titanica per me ;-)) ma volevo farti sapere che queste tue parole di oggi mi toccano molto e mi ci specchio, non sapevo dove commentare spero che qui vada bene. ciao da Elisabetta

    • GcomeCarolina

      Ciao Elisabetta! Grazie delle tue parole, mi fa molto piacere leggerle anche perché vedo che anche tu con la scrittura hai un rapporto piuttosto intenso 🙂 A volte è meglio non pensare troppo e lasciar andare e dita sulla tastiera, se c’è qualcosa da dire in un modo o nell’altro verrà sempre fuori…baci

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