Minestra di lenticchie zucca e catalogna
Zuppe, minestre, creme e vellutate (non ho ancora imparato a usare i termini nel modo appropriato) sono sempre state parte della mia alimentazione ma negli ultimi – diciamo – 10 anni sono diventate un genere di conforto che mi accompagna nelle fredde serate d’inverno con poca voglia di cucinare e tanta voglia di un “brodino” corroborante. A seconda del momento, dell’estro e del tempo che ho a disposizione preferisco la verdura a pezzi oppure frullata, a volte la pasta altre i cereali.
Quello che amo delle minestre – dico minestre per intendere l’intera categoria – è che lo sbattimento è tutto all’inizio: ricordati di mettere in ammollo i legumi, prepara la verdura pulita e tagliata. Fine. Sì perché poi il grosso è fatto, la minestra cuoce per conto suo e la tua unica preoccupazione è quella di andare a sbirciare di tanto in tanto se si è asciugata troppo. Non è meraviglioso?
Quel che invece non amo delle minestre è il loro aspetto non sempre invitante che a volte non mi consente di fotografarle, diciamo pure che fotografo solo un terzo di quelle che preparo e porto in tavola. E qui si apra la solita diatriba sul solito tema: meglio bello o sano e buono? Sì perché io invidio moltissimo le foto che vedo in giro di minestre dai colori intensi e brillanti ma mi domando: 1) la verdura è stata cotta? Perché certo, anche io se prendo i piselli freschi o surgelati, li sbollento un minuto e li frullo ottengo un bel verde ma…poi la crema non sa di piselli crudi? Boh; 2) cosa c’è dentro? Mescolare ingredienti e verdure diverse significa inevitabilmente mescolare anche colori e consistenze e quel che si ottiene più di frequente unendo i legumi – sistema ottimo per ottenere un piatto bilanciato – è un verdolino-marroncino non proprio invitante. Certo se faccio una crema solo di carote è tutto più semplice ma poi devo mettere in tavola almeno un altro piatto di legumi e cereali e allora ho perso il vantaggio della zuppa piatto unico, disse la massaia; 3) quanto tempo ci mettono a farle? Sì perché legandomi alle prime due questioni posso dire che: se sbollento i piselli e poi li metto in acqua e ghiaccio, se cuocio le carotine a parte e da un’altra parte ancora il riso e poi compongo tutto nel piatto carino avrò dei colori più vivaci e un risultato migliore dal punto di vista estetico ma…quante volte abbiamo tutto questo tempo per farlo?
Per le minestre e le zuppe dunque mi permetto di tornare a uno dei concetti che mi sono più cari in cucina: meglio di tutto è – ovviamente – un piatto bello e buono ma dovendo scegliere meglio buono che bello a mio parere, almeno finché parliamo di cucina casalinga da tutti i giorni.
Detto questo sì, anche io avendo un blog e volendo proporvi qualcosa di carino sono inevitabilmente influenzata dalla bruttezza dei piatti, ecco perché trovate poche minestre pubblicate rispetto a quelle che realmente cucino ma non ho il coraggio di fotografare…però, lo giuro, le mangio e sono buonissime anche se non sono bellissime, credetemi. L’unico suggerimento che vi posso dare per cercare di salvaguardare i colori delle verdure è di non cuocere con il coperchio. Ovviamente ci sono anche dei “contro” tipo che l’intera casa sarà pervasa dal profumo della minestra e che i tempi di cottura si allungheranno un pochino ma si sa, per esser belli bisogna soffrire 😉
Ingredienti (per 2-3 persone)
100 g di lenticchie verdi secche
200 g di zucca pulita
1 cespo di catalogna
100 g di grano saraceno
2 cm di zenzero
1 peperoncino
1 lime (o 1 limone)
alga kombu
olio extravergine d’oliva
sale
Mettete in ammollo per almeno 8 ore le lenticchie in abbondante acqua cambiandola un paio di volte. Pelate e tagliate a tocchetti la zucca, lavate bene la catalogna, pelate le coste e tagliatele a pezzetti, fate lo stesso con le foglie. Scaldate un filo d’olio in una casseruola insieme e un peperoncino privato dei semi, unite le lenticchie e mescolate poi coprite d’acqua, unite un pezzetto di alga kombu e fate cuocere schiumando se necessario. Dopo circa 15-20 minuti unite la zucca, la catalogna e lo zenzero pelato, dopo un’altra decina di minuti circa (dipende dai tempi di cottura del vostro grano saraceno) aggiungete il grano saraceno dopo averlo risciacquato. Portate a cottura (ci vorranno indicativamente 40-50 minuti in base al tipo di lenticchie), salate ed eliminate lo zenzero, il peperoncino e l’alga. Condite con un filo d’olio a crudo e, se vi piace, una spruzzata di lime o limone.
2 commenti
simona
Ciao, complimenti per il sito bellissimo! Bella anche questa zuppa, una curiosità però, se lasci le lenticchie ammollo 8 ore e poi le cuoci 20+10+40 minuti in tutto circa 70 minuti, non è troppo?? Io solitamente cuocio le lenticchie senza ammollo e sono pronto in circa 30 minuti…
simona
Ciao, complimenti per il sito bellissimo! Bella anche questa zuppa, una curiosità però, se lasci le lenticchie ammollo 8 ore e poi le cuoci 20+10+40 minuti in tutto circa 70 minuti, non è troppo?? Io solitamente cuocio le lenticchie senza ammollo e sono pronte in circa 30 minuti…