
Quiche di carciofi con tofu pomodori secchi e olive
Devo fare una confessione. La scorsa settimana senza dire niente a nessuno ho preso un volo e ho trasferito l’ufficio per (solo) tre giorni netti alle Canarie. Avevo bisogno di cambiare aria e anche di staccare (cosa che mi è riuscita malissimo visto che c’è stato parecchio da lavorare), avevo bisogno di sentire la sabbia sotto i piedi e l’acqua gelida bagnami le caviglie, avevo bisogno dei capelli arruffati e degli occhi strizzati per proteggermi dal sole. Il sole in realtà si è fatto desiderare – meglio da un lato visto che con la dermatite in fase acuta, ahimè, il sole non è un amico – ma volete mettere lavorare con un panorama diverso? A volte basta poco.
Negli ultimi anni la mia modalità di viaggio è cambiata molto. Per necessità mi sono ritrovata a mettere già pochi giorni qui e là durante l’anno, a mettere sempre il pc in valigia e a spostarmi più che riposarmi. L’anno scorso ho saltato del tutto la mia vacanza. Di solito cerco di ricavarmi due settimane per fare la mia pausa, non spengo il telefono ma rallento i ritmi e per ricaricarmi e rilassarmi l’unica soluzione per me è il mare. Solo al mare riesco a non fare. Come se entrassi in una dimensione diversa. Non faccio eppure non mi annoio. L’arte del non fare mi riesce solo con il sottofondo delle onde. L’anno scorso non ce l’ho fatta e non fermarsi è pesato. Sul corpo. E sulla mente.
Quest’anno no so come andrà ma quel che mi è chiaro è che viaggiare è indispensabile per me. Non parlo di viaggi dall’altra parte del mondo e di investimenti economici impossibili, valgono anche piccoli viaggi. Qualche weekend. Un posto nuovo, facce nuove, una lingua nuova. Un posto che non conosci. O che conosci come le tue tasche. Fatelo. Viaggiate. I soldi che userete per viaggiare saranno spesi per qualcosa che vi renderà il doppio. Anche se avete il telefono acceso e il computer in valigia. Provate. Poi ditemi 😉
Adesso sono tornata e ho trovato un po’ di ricette in archivio ad attendermi. Come questa quiche ai carciofi (vegan). La mia brisè a prova di bomba si presta a mille variazioni, questa volta ho usato farina di mais e di grano saraceno per una versione senza glutine. Dentro una crema di tofu con olive e pomodori secchi e una pioggia di carciofi. Semplice. Buona. Provate. Poi ditemi 🙂
Per la brisè
100 g di farina fumetto di mais
200 g di farina di grano saraceno
50 g di maizena
100 ml d’acqua circa
½ cucchiaino di bicarbonato
1 cucchaino scarso di sale
1 cucchiaio di aceto
Per il ripieno
6 carciofi
180 g di tofu al naturale
8 pomodorini essiccati
1 cucchiaio di olive taggiasche o leccine
1 arancia non trattata
zenzero
timo
olio extravergine d’oliva
sale e pepe
Mettete i pomodori secchi ad ammollare in acqua tiepida.
Preparate la brisè mescolando le farine con il bicarbonato e il sale, unite l’olio e l’acqua poco per volta, fino a quando impastando otterrete un composto sodo e compatto. Avvolgetelo nella pellicola e fatelo riposare.
Pulitei carciofi, fateli a fettine e saltateli in padella con un filo d’olio, poi aggiungete un goccio d’acqua, salate e proseguite la cottura (unite man mano altro liquido se necessario).
Nel frattempo sciacquate il tofu e tamponatelo bene, mettetelo nel bicchiere del mixer insieme alle olive e i pomodori ben sciacquati. Frullate per ottenere una crema e profumatela con timo zenzero fresco, regolate di sale (poco perché pomodori e olivi sono ben saporiti) e pepe.
Quando i carciofi saranno morbidi (non fateli stracuocere o si seccheranno e poi quando andranno in forno diventeranno duri) unite la scorza di arancia grattata e regolate di sale.
Stendete la pasta al mattarello, foderate lo stampo da crostata (o più stampi piccoli), spalmate sul fondo la crema di tofu e coprite con i carciofi.
Infornate a 180°C per circa 20 minuti o fino a quando la pasta sarà dorata.


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